Nell’articolo precedente abbiamo visto come riconoscere i sintomi della Malattia di Alzheimer (MA), andiamo ora ad esaminare come si sviluppano nelle diverse fasi della malattia.
Solitamente, il decorso della MA viene distinto in fase iniziale, intermedia, avanzata e finale, secondo un modello progressivo del deterioramento cognitivo e funzionale, allo scopo di aiutare famiglie e caregiver a valutare i sintomi presenti e adottare ogni volta il comportamento più appropriato.
È bene ricordare che la comparsa dei disturbi e la velocità con cui progrediscono possono cambiare anche di molto da una persona all’altra; le fasi descritte di seguito servono soprattutto per dare un’indicazione generale di come le abilità cognitive e mentali si alterino nell’evoluzione della malattia.
Fase Iniziale
I primi sintomi sono sfuggenti e il più delle volte vengono attribuiti a stress o invecchiamento. Si manifestano come “leggeri” vuoti di memoria (la persona dimentica parole familiari o non trova oggetti di uso quotidiano), piccole difficoltà d'attenzione e di pianificazione o problemi con la memoria semantica (la persona non si ricorda il significato di alcune parole).
Con il passare del tempo, questi disturbi di memoria e attenzione peggiorano fino a compromettere le capacità di apprendimento e memoria, rendendo difficoltoso prima e impossibile poi lo svolgimento e l’organizzazione delle attività quotidiane, lavorative e sociali.
Anche i problemi del linguaggio si acuiscono, portando ad un impoverimento generale del vocabolario: la persona è sempre meno sciolta nel parlare e nello scrivere, faticando spesso a trovare le parole giuste per esprimersi.
Si presentano, inoltre, sintomi neuropsichiatrici quali sbalzi d’umore, irritabilità e apatia; quest’ultima è il disturbo più persistente, permanendo e aggravandosi per tutto il decorso della malattia.
Fase intermedia
In questa fase si assiste all’aggravarsi dei sintomi già presenti, che rendono il malato sempre meno indipendente nello svolgimento delle attività quotidiane.
Le difficoltà linguistiche e comunicative e le lacune della memoria diventano evidenti, così come la compromissione delle facoltà motorie, caratterizzate da una progressiva mancanza di coordinazione. La memoria a lungo termine, intatta nella fase precedente, viene intaccata. I cambiamenti comportamentali e neuropsichiatrici diventano più evidenti: la persona può non riconoscere i parenti stretti e/o mutare rapidamente d’umore, non sono rari impeti di rabbia o resistenza verso chi se ne prende cura. Inoltre, sono frequenti i casi di vagabondaggio, causati da difficoltà nell’orientarsi e nel riconoscere i luoghi familiari.
Fase Avanzata
Con il procedere della malattia, la memoria a breve e a lungo termine continua a deteriorarsi, i sintomi neuropsichiatrici possono evolvere in veri e propri cambiamenti di personalità e l’autonomia della persona è seriamente compromessa, al punto da avere bisogno di aiuto costante nello svolgimento delle attività quotidiane, compresa la propria igiene.
In particolare, i malati hanno difficoltà a ricordare la propria storia personale e a riconoscere nomi e volti di familiari e caregiver, fino a perdere completamente la consapevolezza dell’ambiente circostante, che viene vissuto spesso come estraneo e ostile.
I cambiamenti di personalità che l’individuo subisce includono deliri e allucinazioni, che lo portano ad avere un atteggiamento diffidente e sospettoso nei confronti di chi l’assiste, e spesso ad essi si associano anche dei comportamenti ossessivi, come spostare continuamente oggetti o mobili oppure ripetere incessantemente filastrocche, canzoni, preghiere, etc.
La tendenza a vagare senza una finalità aumenta, poiché la persona non è più in grado di riconoscere i luoghi.
Infine, il malato sperimenta anche cambiamenti nella qualità del sonno e nel ritmo sonno-veglia, giungendo a dormire di giorno e a rimanere sveglio di notte.
Fase Finale
Nella fase finale della MA, la persona dipende totalmente dagli altri, in quanto ha perso la capacità di interagire con l’ambiente, di comprendere ciò che gli viene chiesto, presenta gravi disturbi del linguaggio ridotto spesso a poche parole ripetute all’infinito e, infine, non controlla più i propri movimenti.
I riflessi, la massa muscolare e la mobilità continuano a danneggiarsi fino a che l’individuo è bloccato a letto, incapace persino di deglutire e quindi di nutrirsi. Anche se permangono i cambiamenti di personalità della fase precedente, l'apatia rimane il sintomo più evidente. Nonostante la gravità del quadro la maggior parte dei malati può ancora comprendere e restituire segnali emotivi.