Angela ha un fiore fra i capelli raccolti, orecchini di pietre colorate e fard rosa sulle gote. Il rossetto ha la stessa nuance del leggero cardigan fucsia che indossa. Dalla sua carrozzina racconta di una festa da ballo, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale: lei aveva soltanto vent’anni, andò in treno da Milano a La Spezia, dove il padre era capitano della Marina. «Lui si raccomandò: “Non innamorarti di nessuno”», racconta emozionata. Invece bastò un ballo per innamorarsi di Renato e lei sente ancora il profumo dei gelsomini di quella sera. «Ci scrivemmo qualche lettera, ma dopo poche settimane lui morì. Erano in trenta in quel sommergibile».
Oltre 2200 anziani assistiti ogni anno nelle RSA "Don Gnocchi"
La voce di Angela si fa spigolosa: «Io lo dissi subito: “Non mi sposerò mai più. Lui ha dato la vita per la patria e io avrei dovuto essere felice con un altro uomo? Impossibile”». Sbuffa. «Tutti ripetevano che il tempo è medico. Macché». Angela ha 99 anni e da tre vive al Centro "Girola" della Fondazione Don Gnocchi, che nel 2018 ha complessivamente accolto e assistito oltre 2.200 persone nelle sue sette RSA per anziani non autosufficienti, cui si aggiungono 218 pazienti seguiti nei Centri Diurni.
Angela è diventata un “libro vivente” e ha raccontato la sua storia a sconosciuti lettori, entrati dentro il Centro per la prima “Biblioteca vivente” al mondo a mettere a tema la vecchiaia.
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