Il tema del libro Malati per forza, le “malattie da farmaci” in particolare nelle persone vulnerabili, quasi sempre gli anziani, è destinato purtroppo a non invecchiare, ad essere attuale per chissà quanti anni proprio perché la popolazione mondiale invecchia sempre di più ed a causa di ciò è spesso fragile e colpita da malattie croniche che vengono trattate con un largo uso di farmaci, in numero progressivo con l’avanzare dell’età, non sempre con appropriatezza e attraverso la necessaria sensibilità e conoscenza gerontologica. In questo scenario il miglior tasso di sopravvivenza delle donne (speranza di vita: 84,9) le espone, rispetto agli uomini (speranza di vita: 80,2):
- ad un livello di fragilità più esteso negli anni rispetto ai cinque “anni guadagnati”
- ad un più elevato consumo di farmaci
- … a cui rispondono in maniera differente
- … e soffrendo peraltro in maggior misura di eventi avversi legati proprio al loro uso.
E’ una precisazione necessaria per discutere di malattie da farmaci anche nell’ottica delle differenze di genere. La Medicina di genere indica la strada che può portarci verso una visione della salute personalizzata, allontanandoci dai luoghi comuni errati a cui ci ha condotto una medicina “concepita da maschi per i maschi”, nella quale i farmaci sono stati testati quasi esclusivamente su “giovani adulti maschi” perché meno problematici e costosi delle donne giovani: si pensi da un lato alla variabilità biologica legata al ciclo ormonale o alla gravidanza o al rischio di partorire un bambino malformato, e da un altro al fatto che le persone giovani, a differenza di anziani e anziane, non fanno uso di farmaci la cui presenza può alterare i risultati della sperimentazione. In campo medico, il genere, cioè quell’insieme di differenze sessuali, ma anche genetiche, culturali, sociali e comportamentali che strutturano l’identità di ciascun individuo, influisce biologicamente sul modo in cui una malattia si sviluppa, viene diagnosticata e curata. La medicina di genere si occupa di questo vuoto nelle conoscenze ed affronta lo studio delle patologie che colpiscono entrambi i generi, hanno storia clinica diversa e richiedono una risposta medica e organizzativa diversa. Questa diversità ignorata ha comportato e comporta tuttora in campo medico errori diagnostici, terapeutici, causa enormi disagi fisici e psicologici e lede i diritti di una parte della nostra popolazione.
Essere uomo o donna, quindi, fa molta differenza quando si parla di Salute.
Con tali presupposti, il libro Malati per forza si occupa del fenomeno degli eventi avversi da farmaci interessandosi anche dei luoghi dove i vecchi vivono e sopravvivono spesso in solitudine, nelle abitazioni, negli ospedali, nelle case di riposo, con uno sguardo doverosamente più profondo sull’universo delle anziane, protagoniste innocenti di questa sorta di “femminicidio da farmaci”, un fenomeno sottovalutato e meno appariscente rispetto alle morti consumate su donne più giovani e sane da parte di maschi violenti, uno scenario che, alla stregua degli errori medici in ambito chirurgico, riceve una minima attenzione mediatica, pur trattandosi di violenza nascosta di cui faremmo bene ad occuparci in tempo.
I numerosi esempi che ci porta l’autore suggeriscono quanta strada si debba fare affinché “le malattie da farmaci e la mala medicina” possano essere meglio conosciute e, se conosciute, contrastate ed estirpate.
Il volume, rivolto a tutti coloro che hanno la responsabilità professionale della cura, in qualsiasi ruolo, medico, psicologo, infermiere, assistente sociale, fisioterapista, animatore, educatore, OSS o semplice familiare e badante, non è un testo contro i farmaci ma un richiamo a usarli con scienza e coscienza dopo avere ascoltato con calma la narrazione della storia personale e proceduto ad una corretta valutazione clinica, poi arricchita da una adeguata comunicazione informata e dalle scelte “tecniche” appropriate. E’ questo il filo rosso che attraversa senza soluzione di continuità tutto il libro. Nei circoli viziosi ed eventi a cascata scatenati dall’uso improprio dei farmaci i fatti sono descritti con passione e a tratti con giustificato sdegno per la complessità evitabile creata dai farmaci quando non vengono usati o monitorati con scrupolo.
I passeggeri devono condividere il viaggio insieme ai medici, da cittadini informati.
Il vecchio è una storia. Noi professionisti della salute dobbiamo entrare in questa storia umana unica, con attenzione, sensibilità e rispetto.
La lettura di Malati per forza giova alla salute, favorisce la conoscenza e l’indignazione! Ma l’indignazione non basta senza l’impegno di azioni responsabili.
Malati per forza
di Ferdinando Schiavo
Maggioli Editore