Il progetto unisce 22 Paesi dell’Unione Europea e coinvolge 40 organizzazioni. Per l’Italia le Regioni coinvolte sono Marche (capofila), Campania, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna. Ceriscioli: “Si lavora attorno al tema più delicato e sensibile della sanità che l’anziano, la cronicità e la fragilità. Gestire e governare in termini di qualità e appropriatezza quello che riguarda la fragilità dell’anziano significa lavorare al centro del sistema sanitario”.
Invecchiare in salute e con una buona qualità della vita è il tema dell’evento ‘Advantage’ presentato questa mattina a Roma dalla Regione Marche, in collaborazione con il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni - Commissione Salute. L’azione congiunta che unisce 22 Paesi dell’Unione Europea e coinvolge 40 organizzazioni, come l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani Inrca, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, enti impegnati nella prevenzione della fragilità degli anziani e a promuovere un invecchiamento libero da disabilità.
L’evento nazionale è dedicato ai decisori politici ed ai professionisti del settore socio-sanitario con l’obiettivo di creare una maggior consapevolezza riguardo alla prima azione congiunta europea dedicata alla prevenzione della fragilità nell’anziano nei diversi Paesi dell’Unione.
Per l’Italia il cluster delle Regioni coinvolge le Regioni Marche, Campania, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna le quali sono impegnate nel Partenariato Europeo per l’Invecchiamento Sano ed Attivo grazie anche al supporto del Programma Nazionale per l’Internazionalizzazione dei Sistemi sanitari Regionali denominato “ProMis”. Sarà anche attraverso le azioni messe in campo da “ProMis” che i risultati di questo importante progetto raggiungeranno tutte le regioni Italiane.
“Questa iniziativa importante e significativa ci vede capofila in una relazione a livello europeo a testimonianza del valore e della qualità della sanità marchigiana. Si lavora attorno al tema più delicato e sensibile di sanità che è il tema dell’anziano, della cronicità e fragilità.” ha affermato Luca Ceriscioli presidente della Regione Marche - “Nella nostra regione un quarto dei cittadini ha più di 65 anni e di questi un terzo è ultraottantenne, quasi un marchigiano su dieci è un ‘grande anziano’. Gestire e governare in termini di qualità e appropriatezza quello che riguarda la fragilità dell’anziano significa lavorare al centro del sistema sanitario. Poterlo fare confrontandosi con iniziative che gli altri paesi europei portano avanti in termini di buone pratiche è il modo migliore per raccontare quello che facciamo e raccogliere le esperienze di rilievo”.
“L’obiettivo - ha detto Ceriscioli - è dare assistenza di alta qualità facendo in modo che le famiglie non vengano travolte dal peso della gestione di un anziano e di dare il massimo di autonomia all’anziano stesso. E’ una modalità operativa che può dare benefici a tutti. Ci crediamo molto, è l’investimento più importante che possiamo fare per evitare un aggravarsi di spese e per evitare all’anziano di dover subire la propria fragilità. Grazie anche alla sinergia tra i Paesi europei si potranno adottare le prassi assistenziali più sostenibili e innovative”.
“Le tendenze demografiche suggeriscono che si verificherà un incremento delle disabilità e della dipendenza senili che, in definitiva, avranno un impatto non solo sul benessere degli individui colpiti ma anche sulla sostenibilità dei sistemi sanitari. Pertanto, ha spiegato Lucia Di Furia Servizio Sanità della Regione Marche - è necessario ridefinire i sistemi sanitari per affrontare al meglio le nuove sfide della sanità pubblica, con una particolare attenzione verso le esigenze delle persone anziane e l’adozione di approcci innovativi all’erogazione dei servizi. La traiettoria della disabilità può essere modificata, offrendo alle persone anziane la possibilità di vivere più a lungo e in buona salute, senza perdita delle funzionalità sviluppando una medicina proattiva”.
“Le Marche - ha proseguito Di Furia - sono capofila delle cinque Regioni italiane scelte per le importanti esperienze in ambito di progettazione europea e in quanto tutte poli di eccellenza per tematiche legate alla prevenzione della fragilità e delle malattie croniche nell’anziano. Questo testimonia la rilevanza delle politiche sanitarie svolte dalle Regioni all’interno del partenariato europeo in quanto, pur nella complessità sono in grado di affrontare in modo accurato le situazioni di fragilità e cronicità e ricercare modelli adeguati ai cambiamenti in atto per la prevenzione della fragilità e delle malattie croniche”
I primi risultati dell’azione congiunta presentati oggi completano i report preliminari riguardanti lo studio epidemiologico a livello individuale e di popolazione su alimentazione, attività fisica presentati al Gruppo di Esperti lo scorso settembre a Maò in Spagna.
Il report tecnico evidenzia una realtà di sistemi sanitari europei eterogenei per cui occorre adottare un nuovo metodo dove l'assistenza primaria alla persona svolga un ruolo fondamentale per l'invecchiamento sano e attivo e nella prevenzione della fragilità.
Le politiche sanitarie svolte dalle Regioni all’interno del partenariato europeo sono in grado di affrontare in modo accurato le situazioni di fragilità e cronicità e di ricercare modelli adeguati ai cambiamenti in atto per la prevenzione della fragilità e delle malattie croniche.
Nel corso dell’evento sono state presentate altre iniziative europee come la “JA CHRODIS e CHRODIS+”, progetto co-finanziato dal Terzo Programma Salute 2014-2020 in cui è presente l’Italia, che ha l’obiettivo di promuovere e facilitare un processo di scambio, trasferimento ed implementazione di buone pratiche tra i Paesi per un’azione efficace contro le malattie croniche e la prevenzione di disabilità ad esse connesse e il progetto europeo “SUNFRAIL” con partecipazione italiana attraverso le regioni Campania, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna.