Depressione e demenza legate da doppio filo? L’una non provoca l’altra, ma può “annunciarla” se compare in età avanzata. L’evidenza emerge da un ampio studio, con 30 anni di follow up.
(Reuters Health) – I sintomi depressivi che compaiono in età avanzata sono associati alla demenza, mentre la depressione di mezza età non è collegata a questa patologia neurodegenerativa. È quanto emerge da uno studio condotto in Francia e pubblicato da JAMA Psychiatry.
“Il messaggio fondamentale è che la depressione non provoca demenza – dice uno degli autori dello studio, Archana Singh-Manoux dell’INSERM Centre for Research in Epidemiology and Population Health di Parigi – Al contrario invece, i risultati suggeriscono che i sintomi depressivi siano una caratteristica prodromica della demenza o possano derivare dalla stessa causa”.
La premessa
Mentre diversi studi hanno collegato la depressione alla demenza, non è univoca l’opinione circa un reale rapporto di causa ed effetto tra le due forme morbose. Per comprendere meglio la loro relazione, il team francese ha esaminato i dati dello studio Whitehall II, che ha coinvolto più di 10.000 persone. Durante i 30 anni di follow-up, 322 sono stati i casi di demenza diagnosticati.
Lo studio
I partecipanti allo studio che hanno segnalato sintomi depressivi al momento dell’arruolamento nello studio, nel 1985, non avevano più probabilità di ammalarsi di demenza entro il 2015. I sintomi cronici o ricorrenti della depressione comparsi nelle fasi iniziali studio non sono stati associati alla demenza successiva.I pazienti con sintomi depressivi comparsi nel 2003 o successivamente avevano, invece, maggiori e significative probabilità di sviluppare la demenza (rapporto rischio, 1,72). “Queste evidenze potrebbero essere utilizzate per aiutare a individuare le persone a rischio di demenza”, osserva Singh-Manoux, il quale solleva anche la questione che riguarda il trattamento dei sintomi depressivi negli adulti più anziani che potrebbe ritardare l’insorgenza della demenza stessa.
I commenti
“Questo aggiunge ulteriori prove ad altri studi che hanno collegato la depressione tardiva e il successivo sviluppo della malattia di Alzheimer e di altre demenze”, dice David Carl Steffens, University of Connecticut School of Medicine di Farmington, autore di un editoriale di commento al nuovo studio. “Si tratta di uno studio di follow-up a lungo termine, ed è un punto di forza, che potrebbe consentire di individuare i momenti critici nei quali la depressione può aumentare il rischio di Alzheimer. La depressione può essere un’espressione di qualche processo neurodegenerativo sottostante, ma è anche legata a cambiamenti biologici come infiammazione, malattia vascolare e livelli elevati di ormoni dello stress che, in qualche modo, possono essere tossici per il cervello”.
Fonte: JAMA Psychiatry 2017
Anne Harding
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)