Alimentazione e incontinenza urinaria
Testo a cura della Dottoressa Maria Grazia Carbonelli, Direttore UO Dietologia e Nutrizione, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Introduzione
Questo articolo si occupa del rapporto esistente tra alimentazione e incontinenza urinaria, un problema che ha un grande impatto negativo sulla qualità di vita delle persone. Gli studi hanno evidenziato che l'alimentazione interferisce in maniera significativa sull’incontinenza urinaria, in special modo nei pazienti con ridotta mobilità. Il miglioramento delle abitudini alimentari e soprattutto, la riduzione del peso corporeo, nel caso di persone in sovrappeso o obese, limitano sensibilmente i sintomi correlati all’incontinenza urinaria, perché la diminuzione del grasso viscerale incide positivamente sul peso che grava sulla vescica.
La prevenzione in ambito nutrizionale è quindi fondamentale per prevenire questi disturbi e va fatta giocando d’anticipo: adottando un regime alimentare equilibrato e sano, mantenendo un corretto peso corporeo e praticando regolarmente attività fisica.
L’impatto dell’alimentazione sul benessere fisico dipende molto anche da fattori genetici: le persone che hanno familiarità con problemi urinari o incontinenza devono perciò prestare maggiore attenzione alle attività di prevenzione. In aggiunta a ciò, diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione di determinati alimenti contribuisce ad acuire la sintomatologia, ad esempio: il consumo di una maggiore quantità di cibi contenenti grassi saturi e/o sale ha un effetto negativo sulla perdita di urine. Tali alimenti non favoriscono l’insorgenza di patologie non trasmissibili come quelle cardiache, ma hanno ripercussioni negative anche sulle perdite urinarie.
Consigli nutrizionali
Quando si sceglie un cibo occorre prestare attenzione alle quantità di grassi saturi e di sale contenute in esso. Il consumo di questi alimenti deve essere tenuto sotto controllo, senza eliminarli completamente dalla dieta.
I cibi che contengono in misura significativa grassi saturi sono: le carni grasse/lavorate, i formaggi grassi, il burro, i condimenti a base di salse e le preparazioni di cibi ultraprocessati, ovvero gli alimenti industriali a lunga scadenza o i piatti pronti.
Dall’altro lato, vi sono gli alimenti che contengono una grande quantità di sale: le preparazioni industriali in scatola, i cibi conservati sotto sale, la carne lavorata, gli alimenti confezionati e ultraprocessati.
Se per alcuni alimenti è facile riconoscere l’alto contenuto di sale per molti altri non lo è. Si parla perciò di sale nascosto, cioè di una forte presenza di sale in alimenti che non sono immediatamente associabili ad esso, come ad esempio i prodotti da forno (pane, grissini, fette biscottate). Anche in questo caso la frequenza di consumo è molto importante per una efficace prevenzione. È preferibile quindi scegliere cibi freschi anziché quelli di produzione industriale, per quanto più economici e di facile preparazione e conservazione. Tra i cibi più consigliati troviamo la frutta e la verdura di stagione, che dovrebbero essere sempre presenti a pranzo e cena in quanto contengono vitamine, sali minerali e fibre che favoriscono la funzione intestinale e contrastano la stipsi. La stipsi (difficoltà a evacuare) infatti peggiora notevolmente l’incontinenza, poiché provoca un aumento della pressione addominale sulla vescica. Una dieta ricca di fibre, dunque, aiuta la funzione intestinale e migliora il sintomo dell’incontinenza. Per tale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda il consumo di cinque razioni al giorno di frutta e/o verdura.
A ciò è strettamente correlata l’idratazione. Bere almeno 1,5 litri d’acqua al giorno è fondamentale, ma la quantità è da variare stagionalmente e in base all’esposizione a temperature elevate che fanno aumentare la sudorazione e, di conseguenza, la perdita di acqua.
Vi sono poi degli alimenti contenenti elevate quantità di acqua, come ad esempio le già citate frutta e verdura, che aiutano a coprirne il fabbisogno quotidiano. Se vi è una difficoltà a bere - spesso nelle persone sopra i 65 anni vi è una riduzione del senso della sete - mangiare frutta e verdura può aiutare a mantenere l’idratazione.
L’incontinenza si associa molto spesso alle infezioni delle vie urinarie e una corretta idratazione può ridurle, poiché i batteri hanno più difficoltà ad insediarsi nell’urina con un basso peso specifico. In più, mantenere idratati i tessuti previene irritazioni cutanee e piaghe da decubito.
Queste indicazioni non sono specifiche per le persone che soffrono di incontinenza, ma seguono le 5 indicazioni fornite dall’OMS nel 2019 per ridurre l’incidenza delle malattie non trasmissibili (ad esempio diabete, obesità, ipertensione):
- Avere un’alimentazione variata
- Ridurre l’uso del sale
- Ridurre l’uso di olio e grassi
- Limitare l’assunzione di zucchero
- Evitare l’uso dannoso di alcool
Dieta come stile di vita: la Dieta Mediterranea
Quando si parla di “dieta” spesso si sottintende qualcosa di negativo, ad un esempio un regime alimentare molto rigido o degli alimenti poco gustosi. In realtà la parola “dieta” deriva dal greco “Dìaita” che significa semplicemente stile/tenore di vita, quindi seguire una dieta vuole dire aderire ad uno specifico stile di vita.
Seguire una dieta corretta significa infatti:
- Soddisfare le esigenze fisiologiche dell’organismo e adeguarsi al ritmo vitale
- Armonizzarsi con la sfera psicologica e relazionale (convivialità)
- Appagare i sensi
- Aderire alla tradizione del territorio
- Valorizzare e stimolare uno stile di vita attivo
È importante mantenere uno stile di vita attivo anche in tarda età: diversi studi hanno messo in evidenza che la socialità è parte integrante di una vita attiva e coinvolgente.
Le persone ricoverate in RSA hanno ovviamente più difficoltà a mantenersi attive, ma creare momenti di convivialità e di condivisione può aiutarle e stimolarle.
La dieta mediterranea è un buon esempio di stile di vita corretto, poiché include un regime alimentare equilibrato, normoproteico, povero di grassi saturi e zuccheri semplici, ricco di fibre, con un apporto corretto di omega 3 e omega 6 e un buon introito di vitamine e sali minerali.
I pilastri di questa dieta sono pane, pasta, cereali, frutta, verdura, legumi, frutta secca e pesce. Grazie all’elevato consumo di fibre favorisce il benessere urinario, oltre ad aiutare nella prevenzione delle patologie legate ad un’alimentazione sbilanciata.
Per concludere, un pasto sano deve contenere una porzione di proteine e una di carboidrati/cereali, una di frutta e una di verdura. Per regolarsi più facilmente in maniera adeguata, si può rappresentare il tutto come un piatto rotondo diviso in quattro parti: a destra si trovano pesce o carne (proteine) e cereali (carboidrati), che devono essere consumati in misura sostanzialmente simile, a sinistra vi sono invece la frutta e la verdura, con l’avvertenza che la quantità di verdura deve essere leggermente superiore a quella di frutta.
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